"I giapponesi conquistano l'oro verde. Promotrice dell'evento Masseria Salinola". Articolo scritto dalla giornalista Sara Macchitella del Quotidiano di Brindisi il 12 nov 2010
"Dal Paese del Sol Levante alla terra del sole: catturati dal fascino dei Giganti secolari un gruppo di giapponesi si lancia alla conquista dell'oro verde, cimentandosi con la raccolta delle olive.
Tutto pensavano tranne che l’oliva fosse nera. Venti giapponesi, macchina fotografica al collo ed inarrestabile curiosità, hanno partecipato questa settimana alla raccolta delle olive per l’olio novello che verrà. Terreno scelto: una contrada ostunese. A ospitarli, l’azienda agrituristica Masseria Salinola. Un invito al quale i turisti orientali del gusto non hanno saputo resistere. Nel loro viaggio lungo il Mezzogiorno ogni tappa è l’assaggio dei prodotti tipici e la partecipazione alla loro realizzazione. Sarà così nei prossimi giorni con la pasta fresca che proveranno in Basilicata, è stato così nei giorni scorsi con la raccolta delle olive in Puglia e precisamente in contrada Salinola, agro di Ostuni. Guanti in lattice e buste di plastica annodate alle scarpe (un’improvvisazione concessa solo perché turisti), saggine, maniche arrotolate e buona volontà. Tutti all’opera sotto la super visione di chi li ha invitati e resi partecipi di un giornata che i giapponesi poi racconteranno come straordinaria. A illustrare le modalità di raccolta, la selezione delle olive, i cattivi procedimenti da evitare e le fasi successive alla raccolta che ne dettano il sapore è il dottor Daniele Capriglia che gestisce l’azienda agrituristica di famiglia “Masseria Salinola”, nome derivante dall’antico deposito che raccoglieva tutto il sale proveniente dal Mediterraneo e destinato a Petrolla, l’antico porto di Villanova.
“In un mondo sempre più globalizzato dove il business ed il progresso sembrano le uniche leggi governanti, nel nostro oliveto secolare sembra quasi che il tempo si fosse per un attimo fermato per permetterci di guardare indietro, alle nostre origini, alla terra, e soprattutto per guardarci intorno entrando con gesti molto semplici quasi in simbiosi con queste piante meravigliose, matriarche della nostra splendida Puglia” commenta così Capriglia, il giovane imprenditore locale.
“E’ da qui – continua Capriglia - che nasce l’interesse di questi graditi ospiti rurali verso la nostra regione e da qui la nostra missione: riscoprire, salvaguardare e divulgare le antiche tradizioni del nostro territorio per una agricoltura ed un turismo sempre più sostenibili”.
Sostenibile come il prezzo dell’olio che qui i giapponesi trovano conveniente. Oro verde in tutti i sensi perché il nettare pugliese, e non solo, nel continente asiatico vanta cifre da capogiro. Chi sguazza nell’import – export ha trovato pane per i suoi denti : “A Tokio viene importato olio italiano, greco, spagnolo in una piccola bottiglia che da sola arriva a costare 30 euro – fa sapere un giapponese mentre sotto l’ulivo secolare osserva il piccolo frutto non trattato – e il sapore non ha nulla a che vedere con quello che abbiamo provato in Puglia dove è ottimo”.
Per loro la giornata rurale che li ha coinvolti nella raccolta delle olive è stata entusiasmante. Non avevano mai visto come era fatta un’oliva. Ma sul campo hanno capito molto di più che da guide turistiche. Ad esempio: mostravano stupore quando Daniele Capriglia e il padre Mimmo spiegavano che il colore verdognolo dell’olio era dovuto non tanto alla polpa del frutto quanto al nocciolo e al trattamento eseguito sull’olio; che per un quintale di olio sono necessarie dai 13 ai 15 chili di olive; che non si usa buttare nulla delle olive e il residuo della macinatura di oliva viene utilizzata per la combustione e produzione di energia elettrica. Stupore plausibile, piacevole meraviglia nelle facce dei giapponesi che sorridenti ascoltavano, applaudivano e ovviamente fotografavano la signora Lucia Capriglia mentre li raggiungeva con vassoi di “bruschette”. Alla Masseria Salinola il piacere di avere trasmesso le loro tradizioni, ai turisti asiatici del sapore l’orgoglio di portarsi a casa un olio extra vergine di oliva. Di quell’oliva che sul campo hanno potuto raccogliere e assaggiare con gli occhi rivolti a quel generoso gigante."